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LAVORI PUBBLICI
02/09/2008

Ottimizzazione produttività del lavoro pubblico

La Commissione affari costituzionali del Senato ha avviato l’esame del disegno di legge del Ministro Brunetta di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico.

Il ddl consta di 6 articoli. L’articolo 1 attribuisce la delega legislativa al Governo e individua gli obiettivi della normativa delegata, tra i quali - in primo luogo – la convergenza del mercato del lavoro pubblico con quello del lavoro privato. L’articolo 2 reca principi e criteri direttivi relativi a una revisione della disciplina in materia di contrattazione collettiva, finalizzata a migliorare l’organizzazione del lavoro pubblico e a precisare il riparto di competenze tra fonte legislativa e fonte contrattuale. L’articolo 3 delinea i principi e i criteri direttivi relativi alla innovazione della disciplina in tema di valutazioni sulle strutture e sul personale della pubblica amministrazione, al fine di innalzare gli standard qualitativi ed economici dell’attività amministrativa. L’articolo 4 reca principi e criteri direttivi volti all’introduzione di strumenti di valorizzazione del merito e di incentivazione della produttività e della qualità della prestazione lavorativa. L’articolo 5 prevede principi e criteri direttivi volti a guidare il legislatore delegato nella revisione della normativa sulla dirigenza pubblica, sempre verso obiettivi di premialità, produttività e innalzamento dei livelli qualitativi dell’attività amministrativa. L’articolo 6 reca principi e i criteri direttivi che preludono alla modificazione della disciplina in tema di sanzioni disciplinari e di responsabilità dei dipendenti pubblici, in un proposito di contrasto ai fenomeni di bassa produttività e assenteismo.

Il relatore ha poi osservato che il contesto nel quale si inserisce l’intervento legislativo proposto dal Governo sembra assai propizio a una riforma importante e duratura. Nondimeno, per la sua stessa natura, di delegazione legislativa, ma soprattutto per l’impostazione culturale su cui è fondato, il disegno di legge è evidentemente aperto a contributi di altre iniziative, alcune delle quali già annunciate e la discussione potrà tenere conto anche di sollecitazioni, provenienti in particolare dal mondo del lavoro pubblico, da acquisire anche mediante una serie concentrata ma completa di audizioni. Inoltre, nella fase degli emendamenti ogni proposta potrà essere valutata con la necessaria attenzione, in modo da assicurare condizioni utili per elaborare e definire un testo possibilmente condiviso ma comunque frutto di un dibattito consapevole e approfondito. Trattasi, infatti, di una riforma davvero importante; l’obiettivo – ha proseguito il relatore - è quello del lavoro pubblico nel suo senso più coerente, lavoro produttivo, orientato ai risultati, alla qualità dell’azione amministrativa, fondato su mezzi che premiano e sanzionano in modo efficace e diretto, che misurino responsabilità ed efficienza, sia dell’Amministrazione, datore di lavoro, sia dei dipendenti pubblici, lavoratori da considerare con rispetto e dai quali ottenere rendimento e condotte analoghe a quelle dei lavoratori del settore privato. Ciò anche per rafforzare la tutela degli interessi pubblici in un sistema di trasparenza e nella salvaguardia delle prestazioni rese ai cittadini.

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