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PERSONALE E ORGANIZZAZIONE
18/10/2007

CdM: approvato ddl Welfare

Fonte: www.comune.roma.it

Via libera del Consiglio dei Ministri al disegno di legge per l’attuazione del protocollo su previdenza, lavoro e competitività per l’equità e la crescita sostenibili e ulteriori norme in materia di previdenza sociale e con modifiche. Questi i punti salienti del ddl: • Completamento della riforma previdenziale: viene definito un nuovo sistema di età pensionabile attraverso l’abrogazione del brusco innalzamento dell’età di pensione a 60 anni dal 1° gennaio 2008 (scalone) e la definizione di un percorso graduale; • disciplina dei lavori usuranti: sono state individuate le risorse (fondo decennale non inferiore a 2 miliardi di euro) che consentiranno di andare in pensione con tre anni di anticipo ai lavoratori usuranti che saranno definiti sulla base di quelli individuati nel “decreto Salvi” del 1999, i lavoratori impegnati nei lavori con turni notturni, i lavoratori addetti a linee a catena e ai mezzi pubblici pesanti; • rafforzamento dell’impianto del sistema contributivo introdotto dalla riforma del 1995, applicando dal 2010 (e poi triennalmente) i nuovi coefficienti di trasformazione definiti nel 2005 e costituendo una commissione per verificare e proporre modifiche che tengano conto delle nuove condizioni economiche e del mercato del lavoro, al fine di tutelare le pensioni più basse e le carriere discontinue dei giovani; • definizione futura di un intervento sulle finestre di uscita per le pensioni di vecchiaia che verranno portate a 4 per i lavoratori che hanno 40 anni di contributi; • miglioramento delle pensioni dei giovani mediante interventi sulla totalizzazione, sul riscatto della laurea e dei contributi figurativi nel caso di disoccupazione e lavori discontinui; • intervento sui fondi in squilibrio: applicazione di un contributo di solidarietà su quei fondi che provocano squilibri finanziari rilevanti; • definizione di alcuni interventi solidaristici (blocco perequazione pensioni alte e aumento delle aliquote contributive per la gestione speciale di coloro che sono già iscritti a forme previdenziali); • miglioramento della prestazione pensionistica per i giovani parasubordinati attraverso l’aumento di un punto l’anno fino a tre punti della contribuzione (in quota parte maggiore sui committenti) che dà diritto alla pensione; • riordino e razionalizzazione degli Enti previdenziali; • detassazione parziale per i lavoratori dei premi di risultato da attuarsi con 150 milioni di euro per il 2008; • ammortizzatori sociali: il progetto di riforma si svilupperà nel tempo con l’obiettivo dell’unificazione dei trattamenti di disoccupazione e mobilità e l’universalizzazione degli strumenti per l’integrazione al reddito. Nell’immediato si prevede il miglioramento dell’indennità di disoccupazione in termini di durata (da sei a otto mesi, mentre sarà di 12 mesi per gli ultracinquantenni) e in termini di importo (60% dell’ultima retribuzione per sei mesi, 50% dal 7° all’8° mese, 40% nei mesi successivi). Atri punti salienti, l’indennità di disoccupazione, la revisione della disciplina del contratto a termine, il miglioramento delle norme sui disabili, l’incentivazione della contrattazione di secondo livello, le norme a sostegno dei giovani, le norme per favorire la partecipazione delle donne al lavoro.

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